IA generativa, i tre utilizzi con cui i CIO italiani stanno generando valore

Alcune delle applicazioni già sviluppate sono l’intelligenza artificiale generativa per riassumere le interazioni vocali e scritte dei clienti con il contact center, oppure, in ambito marketing e vendite, per identificare nuovi lead di vendita dalle chiam

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IA generativa, i tre utilizzi con cui i CIO italiani stanno generando valore

Alcune delle applicazioni già sviluppate sono l’intelligenza artificiale generativa per riassumere le interazioni vocali e scritte dei clienti con il contact center, oppure, in ambito marketing e vendite, per identificare nuovi lead di vendita dalle chiamate (qui il progetto pilota di una telco ha raggiunto un tasso di conversione superiore al 10%) o, ancora, per creare messaggi personalizzati da rivolgere a singoli micro-segmenti di clienti.

La Gen AI viene usata per velocizzare l’analisi degli appalti e gli approfondimenti sulla strategia di negoziazione (la telco che ha sviluppato questa applicazione ha visto diminuire i tempi da settimane a poche ore), mentre, nelle assunzioni, l’IA generativa aiuta a ridurre i costi del processo di assunzione, con screening dei curricula e raccomandazioni sui profili dei candidati automatizzati.

Le aziende delle telecomunicazioni sperimentano l’IA generativa anche per analizzare i dati delle reti e, nell’IT, per semplificare l’intero ciclo di vita del software, incluse la generazione e la scansione del codice per individuare le vulnerabilità prima del lancio.

L’IA generativa per il coding

Nel caso di Maffei di Inter-studioviaggi, l’intelligenza artificiale generativa applicata allo sviluppo software ha fatto da “testa di ariete” per aprire a casi d’uso diffusi nell’IT aziendale. Superata l’iniziale perplessità su ChatGPT, Maffei ha testato la Gen AI nell’attività di coding e ha trovato grandi benefici. Di qui sono partiti i progetti più generali di applicazione dell’IA generativa per funzioni quali la ricerca nel database aziendale, da cui adesso l’ICT Manager si attende ricadute positive.

Quando deve affrontare il coding su nuove piattaforme, Maffei, in linea generale, cerca informazioni su Google, ma è un compito che richiede ore di ricerca e poi di lavoro sui componenti software. Per velocizzare il processo il manager ha sperimentato la Gen AI utilizzando simultaneamente tre prodotti: ChatGPT di OpenAI, Copilot di Microsoft e Gemini di Google, e ha visto che la programmazione risultava molto facilitata.

Non solo: “I risultati di ChatGPT e di Gemini erano, in qualche modo, allineati, ma con una diversità di pensiero simile a quella che si osserverebbe facendo una domanda a due colleghi sviluppatori: la risposta era simile, e corretta, ma come se ad elaborarla fossero state due persone con competenze e formazione diverse. Questo mi ha dato un arricchimento per valutare come operare in base al mio modo di scrivere codice: mi ha permesso di programmare nelle modalità con cui sono abituato”.

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